Crediamo che la diversità culturale sia un valore da difendere.
Crediamo che una delle strategie concrete per la difesa delle culture tradizionali, minoritarie, indigene, sia quella di modernizzarle, tentando anche di salvarne alcune specificità.
Crediamo che il folklorismo, e la laudatio temporis acti, così come i progetti che mirano soltanto al recupero degli aspetti della cultura tradizionale - allo scopo di esporla in qualche forma di museo - senza contemporaneamente dotare queste culture e queste comunità di strumenti propri per affrontare la modernità, siano, in realtà, nemici (magari involontari e in buona fede) di queste culture minori.
Crediamo che ogni progetto serio di difesa culturale debba partire dalla difesa della lingua; e che la modernizzazione debba passare attraverso una forma scritta, il più possibile coerente e condivisa.
Crediamo che le tecnologie digitali possano contribuire in modo decisivo al processo di modernizzazione linguistica e a quello della promozione e diffusione presso le generazioni più giovani.
Crediamo che da un punto di vista tecnologico sia necessario il più alto grado possibile di uniformità negli standard di memorizzazione, salvataggio di testi, formati di banche-dati. Questo per garantire una “lunga vita elettronica” alle risorse linguistiche e per permettere un reale e facile scambio di informazioni, risorse, tecnologie.
Crediamo che le conoscenze debbano avere la più ampia circolazione possibile, e che in nessun senso si debba limitare l’accesso al patrimonio culturale dell’umanità; e questo in particolare per le risorse linguistiche, essendo forse proprio il linguaggio la caratteristica più distintiva dell’essere umano.