L’uomo che traduce le App in frisone e in sardo

Alle origini fu il ladino, poi il friulano, il frisone, il sardo e fra poco toccherà al romanì, la lingua dei rom. Ed è probabile che nei prossimi mesi da questo studiolo di via del Campuccio, sede di una piccola s.r.l chiamata Smallcodes, si prepari una svolta tecnologica per molte altre regioni d’Europa. Quelle che Carlo Zoli, informatico e linguista fiorentino di 41 anni, sta salvando da «un’estinzione etnografica altrimenti inevitabile». Lui è l’inventore di dizionari online, traduttori, T9 e app per la scrittura di testi in dialetto. Pardon, in lingue minoritarie.